PRP (Platelet Rich Plasma)
L’utilizzo del PRP (“Platelet Rich Plasma”), ovvero il proprio plasma arricchito di piastrine, sta ottenendo risultati estremamente incoraggianti nella terapia della calvizie.
Questa metodica, che rientra nel campo della Medicina Rigenerativa, è basata sulle proprietà dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue.
Qualsiasi cellula del nostro corpo, incluso il bulbo pilifero, ha bisogno di essere stimolata e regolata durante tutto il proprio ciclo biologico da vari fattori di crescita. Quando questo meccanismo di regolazione e controllo si altera, si può avere la caduta precoce del capello.
Recentissimi studi scientifici hanno evidenziato la presenza di cellule staminali dotate di recettori per i fattori di crescita a livello del bulbo pilifero. Il PRP è una fonte ricchissima di tali fattori che possono stimolare le cellule staminali. Inizialmente utilizzato come terapia di sostegno nel trapianto di capelli per favorire un irrobustimento dei capelli trapiantati, ha rivelato interessanti potenzialità anche nel promuovere il rinvigorimento e la ricrescita dei capelli in pazienti con alopecia androgenetica.
La tecnica è estremamente sicura e priva di particolari rischi in quanto utilizza il sangue del paziente, annullando così la possibilità di rigetto, allergie o rischi di infezione. Le fasi di prelievo ed inoculo avvengono esclusivamente con provette e siringhe sterili e monouso.
Quando è indicato il PRP?
Alopecia androgenetica maschile e femminile.
Il PRP si propone quale valida alternativa alle tradizionali terapie mediche e trova un campo di applicazione estremamente interessante nel trattamento dell’alopecia delle donne, dove è solitamente molto difficile trovare l’indicazione chirurgica al trapianto di capelli.
Il trattamento PRP
Si tratta di una metodica ambulatoriale di circa un’ora. Si effettua un semplice prelievo del sangue. Le provette vengono immesse in una centrifuga che separa le diverse componenti ematiche ottenendo così il plasma ricco di piastrine (PRP) e dei numerosi fattori di crescita in esse presenti. Il concentrato piastrinico viene quindi aspirato dalle provette in una siringa ed è pronto per essere iniettato. L’area diradata viene anestetizzata localmente e stimolata dal passaggio di un rullo dotato di micro aghi che producono una lieve abrasione del cuoio capelluto. Il microtrauma prodotto favorisce l’attivazione dei fattori di crescita locali. Si può quindi procedere a iniettare localmente il concentrato di piastrine con aghi molto sottili e procedere ad un massaggio locale per favorire la distribuzione.
La procedura viene ripetuta dopo due-tre mesi e, in genere, si esegue una seduta “di richiamo” una volta l’anno. Una ricrescita dei capelli comincia a comparire già dopo uno-due mesi dalla prima seduta raggiungendo il massimo dopo sei mesi.