Rimozione dei tatuaggi
La rimozione dei tatuaggi avviene mediante un laser dotato di una specifica lunghezza d’onda che viene assorbita esclusivamente dalle particelle colorate del tatuaggio, senza creare danni ai tessuti cutanei limitrofi.
Come si effettua la rimozione dei tatuaggi?
Il Laser Q-switched è ad oggi il sistema più indicato, poiché dotato di una caratteristica peculiare che lo differenzia da tutti gli altri tipi di laser. Si tratta dell’estrema brevità dell’impulso unita alla grande potenza di emissione. Questo consente di ottenere la massima efficacia di trattamento con un ridotto danneggiamento dei tessuti circostanti. Come funziona il trattamento di rimozione dei tatuaggi?
L’energia liberata dal laser viene assorbita dal pigmento e provoca un fenomeno di “esplosione” che, tuttavia, si dissipa cosi rapidamente da non provocare danni al tessuto e quindi esiti cicatriziali. Un pigmento situato in superficie si dissolve del tutto, mentre un pigmento che si trova in profondità si frammenta in particelle più piccole. Se una parte del pigmento rimane nella parte profonda del derma, possono formarsi i cossiddetti “ghosts”, fantasmi di tatuaggio.
Rispetto ai metodi tradizionali (diatermocoagulazione, dermoabrasione, crioterapia) o ad altri laser (CO2, Argon, Erbium), questo sistema di rimozione offre notevoli vantaggi. Questi sono: pochi effetti collaterali, numero inferiore di sedute, rapida guarigione della zona trattata, velocità di trattamento.
I tatuaggi amatoriali rispondono più velocemente rispetto a quelli professionali.
La profondità dell’impianto, la superficie del tatuaggio, la quantità di pigmento usato possono influenzare il risultato e il numero delle sedute.
Per la rimozione dei tatuaggi ci sarà bisogno di un numero elevato di sedute (almeno 6-8), con intervalli tra una seduta e l’altra non inferiori a 6 settimane.